giovedì 2 settembre 2010

Insalata di Fave


Ingredienti:
Fave
Scaglie di Grana
Succo di limone
Pepe
Sale

Questa ricetta è davvero "fast - fast food"!
Per quelle sere in cui tornati/e a casa distrutti/e per il traffico, il treno in ritardo, per gli straordinari al lavoro … o semplicemente perché siete andati/e a cena fuori! Quest’ultimo stavolta è il mio caso!
Il pensiero di una pizza o un panino al bar dell’angolo vi fa già stare male, lo so…
Allora, so che non sarebbe proprio l’ideale, ma a volte preparare del “fast food” per il giorno dopo è sempre meglio che mangiare le solite cose in giro, fare la fila con i turisti in vacanza al bar, pagare anche caro per poi avere fame già dopo un paio d’ore!
Allora io faccio così per queste situazioni di emergenza: ho sempre una piccola scorta di legumi in barattolo…Vi propongo perciò questa insalata di fave buonissima!
Aprite la confezione e sciacquate sotto l’acqua le fave già pronte. Conditele con scaglie di grana, limone, sale e pepe! Il pranzo è pronto e voi potete andare a dormire serene/i: non mangerete al bar dell’angolo né in mensa neanche domani!
Buona pausa pranzo!

Insalata di pasta fredda idea n°1 e idea n° 2


D’estate uno dei modi più semplici per risolvere il pranzo al sacco è l’insalata di pasta.
Ma quali sono i tipi di pasta più adatti per l’insalata di pasta? Molto dipende dai gusti, ma in generale va meglio la pasta “corta”: mezze penne, penne, fusilli, rigatoni ecc. Io personalmente adoro gli gnocchetti sardi e non disdegno neanche orecchiette e cavatelli, dipende molto dagli ingredienti che utilizziamo.

L'insalata di pasta dipende anche molto da quello che abbiamo in frigo se non abbiamo comprato ingredienti appositamente per questo scopo perciò proponete anche voi le vostre soluzioni!

Cominciamo con le prime due.

Idea n° 1)
Ingredienti:
Feta
Pomodorini
Melanzane grigliate tagliate a striscioline
Basilico
Rucola

Idea n° 2)
Ricotta
Peperoni crudi tagliati a striscioline sottili
Olive
Pomodori
Emmenthal

Quest’ultimo piatto è opera di Sara che ha cucinato per tutta la tavolata dei colleghi: brava Sara, era tutto molto buono!

Sartù di riso VEG


Questa ricetta l’ho preparata per la tavolata di colleghi. E’ bello cucinare per tanti ma ho scoperto di non essere bravissima a dosare il sale per tante persone! Cercherò di migliorare!

Ingredienti base:
Riso
Passata rustica di pomodoro
Cipolla
Basilico
Mozzarella
Parmigiano
Da aggiungere a seconda dei gusti:
Piselli
Altri formaggi (scamorza o simili)
Uova sode

Preparare questo piatto è davvero semplicissimo. Non inserisco le quantità perché dipenderanno da quante persone siete e … dalle dimensioni delle vostre teglie da forno!

Bollite il riso e scolatelo a cottura ultimata (anche un po’ prima per tenere meglio la cottura).

A parte preparate un semplice sugo:
fate rosolare cipolla o scalogno con olio extra vergine di oliva, aggiungete la passata rustica di pomodoro, basilico e sale q.b.

Tagliate a cubetti la mozzarella e/o altri formaggi che avete in frigo o che avete deciso di aggiungere al vostro piatto.
Se volete aggiungere le uova sode tagliatele a fette.

Unite tutti gli ingredienti e un po’ di parmigiano e, se vi piacciono, anche i piselli.

Cospargete di un sottile strato di olio una teglia da forno. La scelta della teglia ha una sua rilevanza in questa ricetta: potreste preferire un sartù più sottile o più spesso (io preferisco quello più sottile per esempio).

Versate il tutto nella teglia. Con un cucchiaio spatolate la superficie per renderla regolare. Cospargetela di parmigiano in modo che in forno vada a creare la caratteristica crosticina. Infornate e attendete. Non vi darò temperature né tempi: ognuno sa come far funzionare il proprio forno. Io personalmente nei vari traslochi ho cambiato diversi forni ed ognuno era diverso dall’altro, in particolare se si tratta di un forno a gas piuttosto che di un forno elettrico i tempi e le temperature saranno diversi. Inoltre c’è a chi piace più o meno cotto, chi preferisce la crosticina un po’ bruciacchiata dando un colpo di grill finale.
Insomma metteteci del vostro, queste sono solo idee che possono essere arricchite dai gusti e dalle idee di ognuno/a di voi!
Buona pausa pranzo!

Ulteriori premesse

Ulteriore premessa: questo non vuole essere un blog di alta cucina quindi non voglio vedere nasi storti di esperti o di puristi!
Questo blog ha come finalità la risoluzione di un solo, unico problema, molto diffuso nel nostro Bel Paese: il pranzo nelle mense aziendali. Queste ultime, salvo casi che voi sicuramente mi segnalerete e che rappresentano per noi una piccola vittoria, non hanno nessuna attenzione per i vegetariani.
Questo spesso significa non avere un’idea neanche lontana degli ingredienti utilizzati per un determinato piatto. Spesso, a causa delle spiacevoli sorprese a noi riservate (vedi per esempio i salumi nella parmigiana di melanzane, le acciughe nella pasta con i broccoli ecc. ecc.), restiamo senza pranzo o siamo costretti ad arrangiarci. Dopo più di 2 anni di questa alimentazione non equilibrata, di sorprese che mi hanno lasciata digiuna e affamata fino a sera ho deciso di trovare una soluzione. Una soluzione personale, certo, ma non per questo ho intenzione di rinnunciare a percorrere strade per una risoluzione generale del problema. Questo riguarda anche l’acquisto, ovviamente, di prodotti confezionati, per i quali è necessario leggere attentamente tutti gli ingredienti in caratteri piccoli al limite di ogni micro capacità di super-vista.
E’ dura ammettere che, pur vivendo in un paese mediterraneo, con un’altissima produzione di frutta e verdura, per un vegetariano la vita è più semplice in Gran Bretagna dove i prodotti vengono identificati con una bella V maiuscola. Che bello! Quando l’ho scoperto ho cominciato a riempire il carrello in modo forsennato: fare la spesa per me non era mai stato così facile!
Perciò non aspettatevi da questo blog nient’altro che un diario dei miei pranzi al sacco portati al lavoro, senza pretese di alta cucina, senza troppi pesi e misure. A volte si torna tardi la sera a casa e ci sono tante, troppe cose da fare. Pensare e cucinare il pranzo per il giorno dopo (e quindi sporcare e lavare pentole e
stoviglie) non è sempre così piacevole, a volte è davvero un gran peso.
Ci vogliono soluzioni veloci: una specie di fast-food VEG! Con la promessa che la domenica, quando si ha un po’ più di tempo, ci si metta lì a cucinare qualcosa di più impegnativo!

Ultima premessa: questo non è un blog vegano. Rispetto moltissimo la scelta vegana ed anche l’ammiro.
Sono vegetariana da quasi 13 anni, non voglio precludere necessariamente in futuro un ulteriore passo in questo senso. Ma la scelta al momento non è questa, sono vegetariana e mangio latticini e uova. Cerco di fare attenzione, laddove questo sia possibile, nello scegliere prodotti di aziende che rispettano gli animali. Per
esempio per le uova scelgo sempre quelle di allevamenti a terra, mai quelle di allevamenti in gabbia. Quando (raramente) li trovo acquisto formaggi con caglio di origine vegetale o comunque di provenienza biologica e non da allevamenti intensivi. Se in futuro le leggi in questo senso lo permetteranno, spero che per noi
sia sempre più facile fare delle scelte consapevoli quando acquistiamo. Infine, anche se apparentemente non c’entra niente, cerco di acquistare alimenti con imballi riciclabili: ritorno all’esempio delle uova per quali compro solo confezioni in cartone e non in plastica. Una scelta etica è fatta anche di questo. Forse non sarà
sempre possibile farlo, ma tutte le volte che abbiamo l’occasione di scegliere ritengo sia giusto farlo.
Perciò nelle soluzioni di pranzo al sacco troverete spesso latticini e uova. Anzi se proprio devo ammetterlo è giusto che lo faccia nelle premesse: esagero un po’ con i latticini! ...Che volete farci, li adoro! Perciò se avete soluzioni con meno latticini vi prego di utilizzarle e di non seguire il mio (pessimo) esempio in questo senso!

martedì 27 luglio 2010

Cosa vuol dire essere vegetariano

Nelle pagine di questo blog non ho intenzione di elencarvi 10 buoni motivi per diventare vegetariani o suggerirvi come diventare vegetariani in 4 semplici mosse...

Le prediche e la ricerca di nuovi adepti non fanno parte della mia filosofia mangereccia.

Ciò che voglio condividere con voi è la ricerca della serenità.

Chi è vegetariano sa di cosa sto parlando: il primo passo verso la serenità è rinunciare alla carne.

Non per tutti è facile, non sempre è una scelta dall'oggi al domani, più spesso è un percorso alla fine del quale ci si accorge che...non si è che l'inizio!

Il percorso verso la serenità comprende principalmente due momenti:

1) condividere i pasti con i non-vegetariani;
2) mangiare fuori casa.

Parliamo del punto numero uno: mi dispiace non c'è soluzione, dovrete continuare sopportare domande stupide e altrettanto stupide polemiche se volete mangiare VEG. Molti dei vostri "commensali" si sentiranno molto intelligenti e originali nel porvi domande alle quali siete ormai stufi di rispondere. Di solito comincia tutto con "Come mai sei vegetariana? è una scelta etica, non ti piace la carne, per una questione religiosa...?" Dietro a questa domanda, apparentemente innocua, si nascondono polemiche infinite...Infatti in molti casi subito dopo la semplice risposta "E' una scelta etica" si scatenano dibattiti infiniti a partire dall'uomo primitivo per continuare con la catena alimentare a finire con "anche le piante sono esseri viventi"...polemiche alle quali, personalmente, sono stufa di dover rispondere! Spesso chi ti pone queste domande non vuole neanche ricevere una risposta e spesso finisce solo per rovinarti il pranzo! Per questo da qualche anno a questa parte ho imparato a rispondere che essendo piccola e nera nessuno mi avrebbe notato se non mi fossi inventata qualcosa... Questa non-risposta spesso mi salva in corner, tranne con i commensali più polemici!

Punto numero due: mangiare fuori casa!

Questo diventa spesso un problema, non sempre si riescono a trovare alternative vegetariane, ma fino a quando si tratta di una gita fuori porta, una breve vacanza o un pranzo a casa di amici non è impossibile da risolvere.

...Ma quando il problema è quotidiano ha decisamente un nome preciso: PAUSA PRANZO!

Mi auguro che voi siate più fortunati di me, ma in genere la pausa pranzo si riduce ad una dieta da fame o fatta di tristi panini al pomodoro e formaggio, con risultati visibili quasi da subito: si mangia male, si ha sempre fame, si ingrassa!

Pochi piatti fra i quali si può scegliere e altri per i quali gli ingredienti non sono neanche specificati: le mense aziendali possono diventare un incubo! Per non parlate della loro spesso pessima qualità, del non-sapore o iper-sapore delle portate e dei loro condimenti pieni di grassi!

E' così che da circa un mese, precisamente di ritorno dal mio viaggio di nozze - durante il quale mi sono abituata alla buona cucina vegetariana - ho preso la decisione: basta mensa aziendale!
D'ora in poi la mia pausa pranzo sarà VEG: vegetariana, etica, gustosa!