giovedì 2 settembre 2010

Ulteriori premesse

Ulteriore premessa: questo non vuole essere un blog di alta cucina quindi non voglio vedere nasi storti di esperti o di puristi!
Questo blog ha come finalità la risoluzione di un solo, unico problema, molto diffuso nel nostro Bel Paese: il pranzo nelle mense aziendali. Queste ultime, salvo casi che voi sicuramente mi segnalerete e che rappresentano per noi una piccola vittoria, non hanno nessuna attenzione per i vegetariani.
Questo spesso significa non avere un’idea neanche lontana degli ingredienti utilizzati per un determinato piatto. Spesso, a causa delle spiacevoli sorprese a noi riservate (vedi per esempio i salumi nella parmigiana di melanzane, le acciughe nella pasta con i broccoli ecc. ecc.), restiamo senza pranzo o siamo costretti ad arrangiarci. Dopo più di 2 anni di questa alimentazione non equilibrata, di sorprese che mi hanno lasciata digiuna e affamata fino a sera ho deciso di trovare una soluzione. Una soluzione personale, certo, ma non per questo ho intenzione di rinnunciare a percorrere strade per una risoluzione generale del problema. Questo riguarda anche l’acquisto, ovviamente, di prodotti confezionati, per i quali è necessario leggere attentamente tutti gli ingredienti in caratteri piccoli al limite di ogni micro capacità di super-vista.
E’ dura ammettere che, pur vivendo in un paese mediterraneo, con un’altissima produzione di frutta e verdura, per un vegetariano la vita è più semplice in Gran Bretagna dove i prodotti vengono identificati con una bella V maiuscola. Che bello! Quando l’ho scoperto ho cominciato a riempire il carrello in modo forsennato: fare la spesa per me non era mai stato così facile!
Perciò non aspettatevi da questo blog nient’altro che un diario dei miei pranzi al sacco portati al lavoro, senza pretese di alta cucina, senza troppi pesi e misure. A volte si torna tardi la sera a casa e ci sono tante, troppe cose da fare. Pensare e cucinare il pranzo per il giorno dopo (e quindi sporcare e lavare pentole e
stoviglie) non è sempre così piacevole, a volte è davvero un gran peso.
Ci vogliono soluzioni veloci: una specie di fast-food VEG! Con la promessa che la domenica, quando si ha un po’ più di tempo, ci si metta lì a cucinare qualcosa di più impegnativo!

Ultima premessa: questo non è un blog vegano. Rispetto moltissimo la scelta vegana ed anche l’ammiro.
Sono vegetariana da quasi 13 anni, non voglio precludere necessariamente in futuro un ulteriore passo in questo senso. Ma la scelta al momento non è questa, sono vegetariana e mangio latticini e uova. Cerco di fare attenzione, laddove questo sia possibile, nello scegliere prodotti di aziende che rispettano gli animali. Per
esempio per le uova scelgo sempre quelle di allevamenti a terra, mai quelle di allevamenti in gabbia. Quando (raramente) li trovo acquisto formaggi con caglio di origine vegetale o comunque di provenienza biologica e non da allevamenti intensivi. Se in futuro le leggi in questo senso lo permetteranno, spero che per noi
sia sempre più facile fare delle scelte consapevoli quando acquistiamo. Infine, anche se apparentemente non c’entra niente, cerco di acquistare alimenti con imballi riciclabili: ritorno all’esempio delle uova per quali compro solo confezioni in cartone e non in plastica. Una scelta etica è fatta anche di questo. Forse non sarà
sempre possibile farlo, ma tutte le volte che abbiamo l’occasione di scegliere ritengo sia giusto farlo.
Perciò nelle soluzioni di pranzo al sacco troverete spesso latticini e uova. Anzi se proprio devo ammetterlo è giusto che lo faccia nelle premesse: esagero un po’ con i latticini! ...Che volete farci, li adoro! Perciò se avete soluzioni con meno latticini vi prego di utilizzarle e di non seguire il mio (pessimo) esempio in questo senso!

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